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L'artigiano
A
causa della scomunica, Spinoza non può più condurre l'attività
commerciale della sua famiglia. Per il resto della sua vita sarà un
artigiano, un tornitore di lenti, rifiutando sempre qualsiasi
incarico didattico istituzionale. (Peraltro sosteneva che chiunque
avesse avuto l'ambizione d'insegnare, avrebbe dovuto pagare per
farlo).
“A
mio parere, vedete, gli artisti, i saggi, i filosofi sembrano sempre
indaffarati a lucidare delle lenti. Tutto ciò non è che un grande
preparativo in vista di un avvenimento che non si verifica mai. Un
giorno la lente sarà perfetta; e quel giorno noi percepiremo
chiaramente tutta la stupefacente, la straordinaria bellezza di
questo mondo”. (Henry Miller)
Il
motivo della scomunica
Dottrine
sommamente eretiche.
Corpo
e mente
Nessuna
superiorità di un attributo rispetto all'altro. La materia estesa è
Dio; il pensiero è Dio. Entrambi fanno parte della essenza della
sostanza infinita. Ogni mio atto di pensiero, ogni idea, è un modo
del pensiero (ricordiamo: significa che è causato da e compreso
grazie all'attributo del pensiero). Mente e corpo, sono totalmente
autosufficienti nella loro esistenza: sono due serie causali che
procedono parallelamente senza influenzarsi realmente; ma si
corrispondono in ogni modificazione. La mia mano si muove e afferra
una sigaretta, la accende: tutto è descrivibile come una variazione
di velocità e interazione causale tra corpi; tutto è descrivibile
anche in termini di idee. Un esempio che Spinoza fa è il sonnambulo:
il sonnambulo è senza coscienza, eppure è in grado di fare ciò che
fa uno cosciente. Pensiamo agli animali: per noi non hanno coscienza:
la enorme varietà di fenomeni che continuiamo a scoprire nel mondo
animale, un mondo senza menti, senza coscienza, dovrebbe bastare a
convincerci di quanto poco sappiamo che cosa può il corpo.
Svalorizzazione
della coscienza
Per
Deleuze, Spinoza intraprende tre 'trasvalutazioni': della coscienza
(a vantaggio del pensiero), dei valori e di tutte le 'passioni
tristi'. La prima è una svalorizzazione.
“...secondo
l'Etica,
ciò che è azione nell'anima è anche necessariamente azione nel
corpo, ciò che è passione nel corpo è anche necessariamente
passione nell'anima. Nessuna eminenza di una serie sull'altra. Che
cosa intende dire, dunque, Spinoza quando ci invita a prendere il
corpo come modello? Si tratta di mostrare che il corpo va oltre la
conoscenza che se ne ha, e
che nondimeno il pensiero oltrepassa la coscienza che se ne ha.
(…) Si cerca di acquisire una conoscenza delle potenze del corpo
per scoprire parallelamente le
capacità della mente che sfuggono alla coscienza, per
poter comparare le
potenze. In breve, il corpo, secondo Spinoza, non implica nessuna
svalorizzazione della coscienza in rapporto all'estensione, ma, cosa
assai più importante, una svalorizzazione della coscienza in
rapporto al pensiero, una scoperta dell'inconscio, e di un'inconscio
del pensiero, non meno
profondo che l'ignoto
del corpo. Il fatto è
che la coscienza è naturalmente il luogo di un'illusione. La sua
natura è tale che essa raccoglie degli effetti, ignorando le cause.”
(Deleuze, Spinoza:
Filosofia Pratica)
Uomo-acqua,
ape-orchidea, ragno-mosca
Ogni
corpo è in stato di quiete o moto e ha una determinata velocità. I
corpi si compongono in individui quando hanno un rapporto reciproco
preciso e costante di moto o quiete. Un individuo è questo rapporto
caratteristico tra le infinite parti che lo compongono. Un corpo
umano è un insieme di individui (ogni sua parte a sua volta è
contraddistinta da un rapporto caratteristico). I corpi si scontrano
incessantemente tra di essi, e incontrano rapporti che si compongono
o si decompongono. Mangio un cibo buono, il mio rapporto è
riaffermato e potenziato; assumo un veleno, il rapporto
caratteristico del mio corpo viene decomposto, la mia individualità
è minacciata, al limite distrutta. E questa è una prima visione,
puramente fisica, della natura. Individui senza posa affetti da altri
individui, da cui vengono decomposti o con i quali formano individui
maggiormente potenti. “Se imparo a nuotare o a ballare, bisogna che
i miei movimenti e le mie pause, le mie velocità e le mie lentezze
assumano un ritmo comune a quello del mare o del partner, secondo un
adeguamento più o meno durevole” (Deleuze, Spinoza e le tre
“etiche”). Altri esempi: un uomo e una musica, un'ape e un
orchidea. Spinoza usa il vocabolo occursus per indicare
l'incontro casuale. Siamo nell'ambito del primo genere di conoscenza,
degli affetti passivi, in cui sperimentiamo ciecamente aumenti e
diminuzioni di potenza – sento il calore del sole sulla pelle,
provo gioia, sto bene – oppure c'è troppa luce, mi espongo troppo,
mi brucio, provo dolore (tristezza). La conoscenza immaginativa,
casuale, inadeguata; conosco le cose solo in quanto effetti,
indirettamente, conosco le tracce che imprimono su di me. Questo non
toglie nulla alla verità delle gioie e delle tristezze che provo, ma
rimango passivo, come un bambino; ma ancora, ha un enorme valore
questa sperimentazione.
Cosa
può un corpo?
Cosa
significa tutto ciò? “...un corpo affetta altri corpi, o è
affetto da altri corpi: è questo potere di determinare affezioni o
di venire affetto che definisce perciò un corpo nella sua
individualità.... i corpi e le anime non sono, per Spinoza, né
sostanze né soggetti, ma modi.. Tuttavia, accontentarsi di pensarli
teoricamente non basta.... Concretamente... molte cose cambiano.
Allora si comincia a definire un animale, o un uomo, non più secondo
la sua forma, i suoi organi o le sue funzioni, né come soggetto: si
comincia a definirlo per gli affetti di cui è capace. Capacità di
affetti, con una soglia massimale e una minimale...” Un cavallo da
tiro è più simile al bue di un cavallo da corsa. Conoscete
uomini-vegetale? Io sì. “Ad esempio, dato un certo animale, a che
cosa tale animale è indifferente nel mondo immenso, a che cosa
reagisce positivamente o negativamente, quali sono i suoi alimenti,
quali i suoi veleni, che cosa 'prende' dal suo mondo? Ogni melodia ha
i suoi contrappunti: la pianta e la pioggia, il ragno e la mosca. In
nessun caso dunque un animale, una cosa, è separabile dai suoi
rapporti con il mondo: l'interiore è solo un esteriore selezionato,
l'esteriore un interiore proiettato: la velocità o la lentezza dei
metabolismi, delle percezioni, azioni e reazioni si concatenano per
costruire quell'individuo nel mondo”. (Deleuze, Spinoza:
Filosofia Pratica)
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